Report ISMEA sul mercato dei formaggi pecorini

17/12/2019

Il comunicato

REPORT ISMEA sul mercato dei formaggi pecorini. Scenario attuale e potenzialità di sviluppo tra tradizione e modernità dei consumi

Il mondo dei formaggi pecorini richiama un quadro evocativo ricco di valori positivi, derivanti soprattutto dalla simbologia legata al latte ovino. Integrità, purezza,
semplicità e genuinità della materia prima conferiscono a questa categoria di formaggi un carattere di unicità e una spiccata personalità! Queste alcune delle conclusioni di un interessante indagine appena pubblicata dall’Ismea.

“L’allevamento ovicaprino, con un valore di circa 600 milioni di euro di latte e carne, rappresenta poco più dell’1% della produzione agricola italiana e, pur rivestendo un ruolo marginale nell’economia agricola nazionale, si conferma un settore determinante per la funzione sociale e ambientale di mantenimento e presidio del territorio in aree in cui altrimenti non sarebbero possibili altre attività produttive.

Il latte proveniente dagli allevamenti nazionali è quasi esclusivamente destinato alla produzione di formaggi – circa 83mila tonnellate cui si aggiungono altre 10mila tonnellate di prodotti a latte misto -, di cui ben il 42% certificato da un marchio Dop. Circa un terzo dei pecorini italiani è destinato alle esportazioni, mentre gli altri due terzi sono riservati al mercato domestico.

Da diversi anni il settore versa in una situazione di criticità e la sopravvivenza degli allevamenti ovini nelle aree di maggiore concentrazione è messa a rischio da una serie di fattori che attengono principalmente ad aspetti strutturali e organizzativi della filiera. In particolare, la forte specializzazione di prodotto e la notevole concentrazione delle esportazioni in alcuni mercati di sbocco fa sì che le fluttuazioni della domanda internazionale – USA in particolare – siano in grado di influenzare l’intera filiera ovina italiana. Sul versante interno, inoltre, appaiono determinanti da un lato le politiche commerciali della distribuzione moderna, che assorbe la quasi totalità dell’offerta nazionale di pecorini, dall’altro le dinamiche della domanda al consumo, caratterizzata da una forte variabilità e da una spiccata concentrazione a livello territoriale e su segmenti maturi della popolazione.

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